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Descrizione

Pio Pia nasce ad Isola Villa d’Asti il 13 maggio 1900.

Incline all’osservazione della realtà, si dedica fin dall’infanzia al disegno, che coltiva durante gli studi, quindi, sollecitato dal Maestro Giuseppe Manzone, frequenta dal 1918 le lezioni di disegno e composizione pittorica presso l’Accademia Albertina di Torino.

Durante il soggiorno a Parigi dal 1923 al 1929, si accosta alle cerchie artistiche francesi che in quegli anni approfondiscono lo studio di paesaggio e la valenza tonale del colore, in costante relazione con le generazioni italiane dei paesisti eredi delle scuole veriste e macchiaiole del Secondo Ottocento.

Ritornato in Piemonte, nel 1936 si unisce in matrimonio con Maria Brunetto, giovane insegnante; dopo la nascita dell’adorata figlia Enedina (Nene), conduce lo studio, allestito nella propria abitazione in Piazza Cattedrale, un vivido magistero pittorico rivolto ad allievi, artisti e cultori del disegno.

Nel 1936 consegue a Torino l’ambito “Premio Arbarello” con il dipinto “Case di Isola Villa”; nel secondo dopoguerra, ordina alcune mostre personali ad Asti, presso il Ridotto del Teatro Alfieri (1945), a Rapallo (1946) ed a Torino (1947), conseguendo numerosi riconoscimenti critici.

Nel 1949 è invitato ad esporre in personale a Milano, quindi è presente con gli artisti astigiani Baussano, Riotti, Olindo e Laretto alla mostra allestita in Asti, presso il Circolo della Cassa di Risparmio.

Partecipa con alcuni dipinti ad esposizioni itineranti negli Stati Uniti nel 1949 e nel 1952.

Gli anni Cinquanta si annunciano ricchi di esposizioni, mentre sempre più intensa diviene la sperimentazione pittorica sulla tavolozza timbrica e sulle fonti luminose mediante i soggetti più amati: il paesaggio astigiano, collinare, le vedute cittadine, i ritratti ed alcuni efficaci autoritratti.

Si spegne precocemente in Asti, il 19 maggio 1958. Nel decennale della scomparsa, l’Amministrazione Comunale di Asti promuove un omaggio postumo presso il Ridotto del Teatro Alfieri, offrendo agli astigiani la testimonianza pittorica “d’una vita d’artista puro, tutto calato nella propria arte, amata con assoluta sincerità e totale dedizione” (Silvia Taricco, 1969).

 

Nel 1992, presso la sala d’Arte di Palazzo Mazzetti di Frinco, sotto l’egida dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Asti, è allestita un’ampia mostra antologica che consente , in virtù delle cinquanta opere selezionate, “l’inizio di un corretto sistematico ricupero di un artista rimasto, per un quarto di secolo, in penombra” (G. Coppellotti, 1992).


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